Carcere di Barcellona Pozzo di Gotto: detenuto prende a pugni in faccia un agente

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Ancora disordini all’interno del carcere di Barcellona Pozzo di Gotto. Dopo l’incendio divampato all’interno dell’ottavo reparto, un detenuto ha sferrato un pugno sul viso di un ispettore di polizia penitenziaria. L’agente è stato trasportato in ospedale con una sospetta frattura del setto nasale. A denunciare il grave episodio il Cosp.

“Oggi servono solo poche riga per raccontare nuovamente la dura cronaca criminale e violenta che si vive ogni giorno nel Penitenziario di Barcellona Pozzo di Gotto: giornate trascorse tra insulti, minacce, aggressioni, incendi e lesioni contro il personale della Polizia Penitenziaria- racconta il segretario Mastrulli, rivendicando lo slogan del sindacato “siamo poliziotti non carne da macello per galeotti”. “Come se non bastasse- prosegue il sindacato-uno dei due detenuti ancora a Barcellona, in attesa di altre mete penitenziarie, per futili motivi ha sferrato con veemenza un pugno sul volto di un Ispettore del Corpo della Polizia Penitenziaria, tanto che il dipendente ha dovuto fare ricorso, una volta soccorso dai colleghi, alle cure del Pronto soccorso per sospetta rottura del setto nasale. Siamo in attesa di notizie dall’Ospedale per la eventuale prognosi e diagnosi corretta“.

Lettiero: “I detenuti avevano già provato ad appiccare il fuoco”
“Per quanto di nostra conoscenza, i reclusi avevano già nei giorni scorsi e nelle ore precedenti dato il meglio della loro selvaggia criminale posizione all’interno del carcere, infastidendo e colpendo atri reclusi o chiunque per loro fosse ostacolo di cammino. Avevano anche, nella giornata precedente, già provato ad appiccare il fuoco ai materassi“- racconta il Delegato nazionale del Co.S.P. Lillo Lettiero Italiano, che punta il dito contro l’attuale amministrazione e la gestione sicurezza del penitenziario- “Intanto dei due reclusi, uno è già stato trasferito e l’altro resta ancora, forse per completare l’opera criminale e criminosa contro i Servitori dello Stato”.

“Il recluso violento- prosegue il Cosp- era stato spostato di reparto, dall’VIII al III, dove sono allocati su due piani circa 45/48 detenuti, vigilati sempre da un solo Agente. I Poliziotti a Barcellona sono ridotti da D.M. a lumicino. Turni su tre quadranti ad otto e anche oltre, richiamati spesso e volentieri in servizio anche notturno per carenza di personale, richiamati dalle giornate di congedo e riposo nonostante congedo. Occupano dai due ai cinque posti contemporanei di servizio, come il collega della Cucina detenuti: vigilano da 30 a 70 detenuti e con essi si aggiungono grandi sorveglianze e sorveglianze particolari, come se i Poliziotti Penitenziari fossero dotati del dono dell’ubiquità. La situazione di Barcellona merita la diretta attenzione del Governo e del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri Salvini, atteso che il Ministro della Giustizia sulle missive COSP sembra girarsi dall’altra parte, come delle massime Istituzioni Politiche”.

Più di 200 detenuti all’interno del carcere, il Carcere di Barcellona conta più di 200 detenuti, la Polizia Penitenziaria circa 160 unità in totale: mancano almeno 60 unità per far fronte alle diverse emergenze.

“I servizi degli agenti– racconta Mastrulli- vengono comunicati giorno dopo giorno e i continui cambiamenti degli orari e postazioni di servizio ledono i diritti sindacali e costituzionali; minano la serenità delle famiglie a causa della continua chiamata in servizio dei propri cari. Qualcosa non va nella gestione delle risorse umane. Non siamo qui – continua Mastrulli – a richiedere responsabilità o la testa di qualcuno, ma siamo a sollecitare maggiore sicurezza per i lavoratori e maggiori garanzie contrattuali fino ad oggi disattese. Restiamo sempre fiduciosi e insistiamo per una diretta urgente convocazione da parte del Ministro della Giustizia e del capo del Dipartimento alle tante richieste a Loro rivolte dalla Federazione Sindacale e mai riscontrate”.