IRCSS Piemonte Neurolesi, Gioveni: con i 91 milioni di euro si pensi anche al punto nascita!

“Adesso che i 91 milioni di euro per l’IRCSS Piemonte-Neurolesi sono realtà grazie alla convenzione siglata fra il Ministero della Salute e l’assessorato regionale alla Sanità, ci si attivi anche per riavere il punto nascita in centro come quello dell’ex Piemonte dove avvenivano ben 1000 parti all’anno!”

Il consigliere comunale Libero Gioveni rilancia questo importante appello alla stessa direzione dell’IRCSS, alla deputazione regionale e al sindaco De Luca affinché valutino di mettere in agenda, oltre ai validissimi obiettivi di potenziamento del Nosocomio di viale Europa che certamente saranno raggiunti con l’utilizzo di queste risorse, anche quest’altro importante obiettivo che sta a cuore almeno a 120.000 messinesi residenti nel comprensorio del centro città non coperto geograficamente, nell’ambito di questo genere di richiesta sanitaria, dagli ospedali Papardo e Policlinico ubicati alle estremità nord e sud. Gioveni ha sempre ribadito l’importanza di avere una struttura neonatale in centro città soprattutto per l’invidiabile posizione strategica che potrebbe rivestire, visto che il reparto all’ex Piemonte aveva rappresentato per decenni un validissimo punto di riferimento non soltanto per le puerpere di Messina città, ma anche dell’intera provincia!

Non si può non ricordare con piacere e un pizzico di nostalgia, infatti – evidenzia il consigliere – il sit in di protesta inscenato anni fa davanti all’ospedale Piemonte da parte di parecchie donne in stato di gravidanza, a dimostrazione di quanto stava a cuore il reparto di ostetricia e ginecologia e di quanta sicurezza esso trasmetteva alle partorienti!

Insomma – conclude Gioveni – pur comprendendo le difficoltà nell’avviare questo percorso per i tanti vincoli presenti in campo (normativi, logistici ecc.), sarebbe interessante adesso aprire un confronto con tutti i soggetti istituzionali interessati per far riappropriare l’intera città di una preziosissima offerta sanitaria che per decenni ha rappresentato per migliaia di donne una certezza.