“Liuke in New York” arriva il primo album di Luca Polizzi, in arte Liuke
“Liuke in New York”. Questo il titolo del suo primo album. Luca Polizzi, in arte Liuke, palermitano, classe 1997, è una promessa del Jazz divenuta realtà. Chitarrista, compositore. Musicista eclettico e versatile, esplora e sperimenta nuovi suoni. Ritiene che l’interazione fra strumenti e le connessioni rivelate – apparentemente in modo casuale – durante un’esibizione o una prova, possano essere chiavi di crescita musicale e strumento per la scoperta di sé. L’album è stato registrato lo scorso dicembre all’Acoustic Recording, a Brooklyn, New York ed è uscito in questi giorni. Interamente composto da Liuke, è già disponibile su: Spotify; Apple Music; YouTube.
Una produzione frutto di un lavoro sinergico che ha visto coinvolti ben quattro Paesi: Stati Uniti, per la registrazione; Australia, poiché i diritti sono coperti dalla “Apra Amcos”; Slovenia, perché è stato masterizzato a Lubiana; ma soprattutto Italia per la provenienza del suo autore.
Quattro musicisti si aggiungono a Liuke nell’esecuzione dei brani: Leo Yablans al sax tenore; Alyssa Smith al piano; Mohan Ritsema al contrabasso e basso elettrico; Brennen Schedler alla batteria.
Sei brani, sei emozioni, sei storie da vivere in note. “Un’opera –dice Liuke- che oggi arriva al pubblico, ma che è stata costruita e ispirata nell’arco di cinque anni”.
Liuke, vive attualmente a Groningen, dove è stato allievo del Prince Claus Conservatorie. Si è perfezionato al Queens College di New York. Culla del Jazz, NY venne soprannominata la grande mela, perché proprio una mela rossa, negli anni Trenta, veniva data come compenso ai musicisti che suonavano nei locali di Harlem e Manhattan. La periferia veniva ritenuta dai jazzisti come il ramo di un albero su cui maturava il frutto. Ma quanto la “grande mela” ha influenzato l’opera di Luca Polizzi?
“Moltissimo – spiega Liuke- ho respirato per mesi l’aria e la storia della musica di cui è intrisa quella città. Ho partecipato ad infinite jam sessions, ritrovandomi a suonare anche con il grande Johnny O’Neal, pianista e cantante americano, unico nel suo stile influenzato da molti anziani del Jazz”.
Link all’Album:
https://youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_mdWC1pjR8uKvjI1jwCFNQ52arOS8T Rmzk&si=r49yz6y0Z16xIap4
“Liuke in New York”
Sei brani, la cui genesi si esprime nella stessa emozione che avvolge chi li ascolta. Ecco la loro storia nelle parole dell’autore:
Medvode
La piccolo città di Medvode e’ situata in Slovenia, vicino Ljubljana. E’ anche la città natale di una donna, un’entità con grande carattere: Mojca Zupančič. La prima volta che ho sentito della città era da lei, mi ha descritto due fiumi, il Sava e il Sora che si uniscono insieme a Medvode. Questo è quello che vuol dire il nome: “Tra le acque” e lì è’ dove l’ho immaginata quando ho scritto la composizione. Se senti due melodie che si completano solo per finire a fluire insieme in una sola, allora puoi essere in grado di vedere anche lei. Quale situazione stai immaginando?
Theros
“Theros” vuol dire “Estate” in Greco Antico (“θέρος”). Ma per due persone vuol dire anche una parola combinata, composta da “The” o meglio “θ” ed “Eros” (“Έρως”). Grazie a Eleftheria Giagnisi per il titolo.
China Subway
Il basso inspirante mi ha ricordato immediatamente un treno. Quindi sapevo che sarebbe stato quello il titolo, ma volevo anche che fosse molto affollato.
Our Apogee
Questo pezzo è creato con una nuova tecnica e approccio che include una tabella o lista che deve essere consultata costantemente. Le Apogee sono satelliti che vengono mandati nello spazio profondo per scoprire ed esplorare. Tornare indietro non è parte del design di solito. Questo è il motivo delle melodie nostalgiche.
Miro
Originariamente scritta per il chitarrista Stanimir Lambov, il pezzo si evolve attraverso il suo nickname “Miro” che è molto simile alla parola “Mirror” cioè “specchio”. Per questo motivo ha una struttura speculare, come uno specchio che riflette se stesso e anche come Stanimir stesso che riflette sull’origine della vita, proprio prima di andare a letto: “Siamo da soli?”
Giove
Giove si riferisce al pianeta, che è il quinto in ordine dal Sole, per questo motivo il tempo del pezzo è in cinque. Inoltre ho scritto il brano durante la mia permanenza nella casa di campagna di mio padre in Sicilia, quindi ho deciso di lasciare il titolo in italiano come un omaggio a mio padre e al suo amore per la storia antica e gli Dei, che ha passato anche a me.
LUCA POLIZZI: website https://lucapolizzi.com/
Copyright @lucapolizzi APRA – AMCOS
Recorded at Acoustic Recording, Brooklyn, New York. On December 18, 2023.
Credits:
Leo Yablans – Tenor sax
Alyssa Smith – Piano
Mohan Ritsema – Double Bass / Electric Bass
Brennen Schedler – Drums
Peter Karl – Recording and Mixing
Luka Seliškar – Mastering
Laura Riccobono – Album Cover
Luca Polizzi – Guitar / Compositions