Messina: Il Ministro della Difesa ha inaugurato il Monumento dedicato ai 5 Carabinieri Siciliani caduti a Nassiriya

“Ho seguito con emozione questa inaugurazione per i caduti di Nassiriya. Il loro è stato un atto d’amore per il paese che deve rimanere nella nostra memoria”. A dirlo il  il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, oggi a Messina  alla Caserma Bonsignore  inaugurando il Monumento dedicato ai 5 Carabinieri Siciliani caduti a Nassiriya, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale Giovanni Nistri, del Comandante Interregionale, Generale Luigi Robusto, dei familiari dei Caduti e delle Autorità locali.”Ringrazio voi carabinieri – prosegue il ministro – per l’impegno quotidiano che portate avanti in territori difficili come quello calabrese e siciliano. Territori ricchi di fervore culturale ma condizionati da una odiosa criminalità’ che rappresenta un freno alla diffusione del benessere economico della società. A questa criminalità si oppone con grande energia e vigore lo Stato e per esso intendo in primo luogo le forze dell’Ordine e la magistratura. Il lavoro svolto con determinazione in questi anni ha consentito di affliggere durissimi colpi a tutte le numerose consorterie presenti sul territorio. Sono stati sequestrati e confiscati tantissimi patrimoni. Continue sono state e sono le vittorie dello Stato, penso che possiamo affermare che attualmente le organizzazioni criminali sono fortemente indebolite. Siamo consapevoli tuttavia che la guerra alle mafie non può dirsi vinta, perché i clan hanno una grande capacità di rigenerasi. Lo dicono le relazioni di servizio e lo dicono ance alcuni segnali. La presenza dello Stato è sempre più necessaria, una presenza che va dispiegata in maniera sistematica sul territorio. Pertanto il nostro impegno dovrà essere ancora più determinato per tutelare quell’esercito di persone perbene che sono una grande maggioranza della popolazione di questi territori. Grazie a voi e all’affidabilità del vostro operato che l’Arma è un punto di riferimento per la gente soprattutto per le comunità più lontane delle terre siciliane e calabresi” “Tornando a Nassiriyia – prosegue- devo dire che è per me un posto dell’anima dove ho lavorato molto tempo. A Nassiriya ho trovato una popolazione locale che parla bene degli italiani, significa che noi abbiamo lavorato non solo con professionalità ma anche con molto cuore. Loro ci sono grati per sempre”