Messina, misure cautelari contro Associazione Mafiosa della Fascia Tirrenica: un arresto, sequestrati oltre 18mila euro di titoli

Nella scorsa settimana, le forze dell’ordine hanno messo in atto due misure cautelari, una personale e una reale, su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia. Le azioni sono state coordinate dalla Squadra Mobile, dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e dai Carabinieri del ROS di Messina, sotto la supervisione della Direzione Distrettuale Antimafia. Le misure sono state eseguite nei confronti di individui ritenuti protagonisti di un’associazione mafiosa attiva nella fascia tirrenica della provincia di Messina, nota come “famiglia tortoriciana”, suddivisa nelle consorterie criminali dei “Batanesi” e dei “Bontempo Scavo”. Quest’associazione è sospettata di condizionare il territorio tramite estorsioni verso imprenditori, frodi aggravate nei confronti dell’Unione Europea e dell’AGEA, nonché tramite il controllo di attività imprenditoriali e concessioni, al fine di ottenere profitti illeciti.

Uno dei soggetti coinvolti era stato già arrestato il 6 febbraio, ma successivamente rilasciato su decisione del Tribunale del Riesame di Messina il 21 febbraio, il quale ha ritenuto che le motivazioni dell’arresto non fossero sufficienti, soprattutto considerando l’età avanzata dell’indagato. Tuttavia, il 10 aprile, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, il G.I.P. del Tribunale ha emesso un’altra ordinanza, questa volta per gli arresti domiciliari, basandosi sulle motivazioni precedenti, ma cercando una soluzione meno restrittiva. Inoltre, è stato eseguito un sequestro preventivo di 93 titoli di conduzione “tossici”, del valore di € 18.534,92, appartenenti a un’impresa legata a un altro indagato coinvolto nell’indagine.

È importante sottolineare che, in base al diritto di cronaca e al principio di presunzione di innocenza, tutti gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a una sentenza definitiva. Il processo si svolgerà in contraddittorio, con tutte le parti coinvolte e le relative difese, davanti a un giudice imparziale, e potrebbe anche portare all’assoluzione degli imputati.