Milazzo Film Festival, Banfi: “noi proveniamo da avanspettacolo, oggi valutano quanti follower ti seguono”

“Le differenze tra i miei film di qualche tempo fa e quelli di oggi riguardano il tipo di comicità: le generazioni sono diverse, così come i mezzi per esprimersi. Non c’erano tutte questi canali televisivi di oggi. Ti dovevi fare strada con il teatro o con l’avanspettacolo. Cosi ho fatto io e si trattava di spettacoli dove c’erano molti di noi che venivano dalla strada e ti dovevi far le ossa, questo mi è servito molto.Anche la generazione che è venuta prima della nostra, quella dei grandi Totò, Dapporto, Rashel e Fabrizi veniva dall’ avanspettacolo quindi era differente la formazione. Oggi invidio i giovani che hanno più possibilità ma si tratta di occasioni che si possono chiudere altrettanto facilmente. Oggi non si parla più di quanti spettacoli hai fatto, quanti spettatori hai ma di quanti follower hai su Instagram. Non sapevo niente prima di questi aspetti tecnologici, tanto che pensavo che l’hashtag fosse una malattia all’occhio, ma ora sto imparando anche io”. Lo ha detto l’attore Lino Banfi al Milazzo Film Festival di Milazzo nella città mamertina. “Ritengo – ha spiegato Banfi-che il cinema sia l’esperienza migliore dove l’attore viene fuori meglio. Anche se devo dire di aver avuto grande successo anche in televisione dove ho fatto dei miei programmi che erano importanti varietà e non mi posso lamentare neanche della mia esperienza con le fiction dove con “Il medico in famiglia” è durato quasi 20 anni. Ma non ho ancora finito, ho vissuto tutte le esperienze nel mondo dello spettacolo e voglio andare avanti”. “Oggi – conclude Banfi – ci sono queste piattaforme come netflix che non so se stanno danneggiando il Cinema. Piano piano scoprono anche loro che anche alcuni attori di altre generazioni possono reggere delle esperienze su queste piattaforme e fare la loro fortuna”.