Operazione “Ultimo Brindisi”: 30 Milioni di Evasione IVA sulle Bevande, 10 arresti, coinvolte anche società Messinesi [NOMI e DETTAGLI]

Su incarico della Procura Europea di Palermo, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno attuato un’azione coordinata con reparti dislocati nelle province di Venezia, Vicenza, Messina, Siracusa, Salerno, Roma, Padova, Rieti, L’Aquila e Milano, eseguendo un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 30 individui. Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania ha emesso misure cautelari personali per 10 persone (6 in carcere e 4 agli arresti domiciliari), accusate di associazione per delinquere, evasione e frode fiscale, nonché bancarotta. Ulteriori 17 indagati sono stati sottoposti a misure cautelari interdittive, vietando loro l’esercizio dell’attività d’impresa per un anno. Sono stati anche sequestrati beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 30 milioni di euro, corrispondente alla presunta evasione fiscale sull’IVA.

L’operazione, denominata ‘Ultimo Brindisi’, ha smantellato un gruppo criminale che avrebbe illegalmente commercializzato bevande nel territorio nazionale, frodando il fisco per oltre 30 milioni di euro. Il capo dell’associazione per delinquere è risultato essere il figlio di un noto esponente del clan mafioso “Santapaola”, attualmente detenuto presso il carcere di Sulmona.

Le indagini, condotte per circa due anni, hanno rivelato un’organizzazione criminale che utilizzava società cartiere e interposte per evadere l’IVA sulle vendite di bevande. I meccanismi di frode includevano l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, l’acquisto di merci senza IVA falsamente destinate all’estero e la simulazione di operazioni intracomunitarie. Il gruppo criminale avrebbe anche creato crediti d’imposta inesistenti attraverso corsi di formazione falsi.

Il sequestro dei beni, inclusi immobili, veicoli e disponibilità finanziarie, è stato eseguito nelle province di Catania, Messina, Padova e Roma, evidenziando l’ampiezza delle attività illecite condotte dal gruppo.

Nel Messinese risultano indagati: Rosa D’Amico di Merì, Carmine Costantino di Terme Vigliatore e Gabriele Natale Costantino di Barcellona Pozzo di Gotto.

Gli arrestati in carcere sono: Filippo Intelisano, Milena Bulla, Fabio Spina, Vincenzo e Andrea Maria Carelli, Concordio Malandrino.

Agli arresti domiciliari: Gianluca Russo, Settimo Carlo Abate, Virgilio Papotto, Christian Parisi.

L’operazione dimostra la cooperazione tra la Procura Europea e la Guardia di Finanza nell’ambito della tutela degli interessi economici e finanziari dell’Unione Europea e dei singoli stati membri, nonché nella lotta contro le distorsioni del mercato e a tutela dei consumatori.

Si sottolinea che le persone coinvolte godono della presunzione di innocenza e che le accuse dovranno essere verificate in sede processuale.