“Ora ti curo io”, torna di attualità il libro scritto da Marino Collacciani con Marina Ripa di Meana

Venerdì 24 Settembre – ore 18,30 – presso Palazzo Chigi di Formello dibattito sul fine vita sullo sfondo del referendum sull’eutanasia legale

L’iniziativa fortemente voluta dal Sindaco, avv. Gian Filippo Santi, sempre vicino alle dinamiche della vita sociale, nel segno della Cultura e delle Pari Opportunità.
Al tavolo dei relatori l’avv. Nino Marazzita, la contessa Patrizia de Blanck, la storica della moda duchessa Silvana Pascale Augero, la psicoterapeuta dott.ssa Paola Notargiovanni, già dirigente psicologo presso l’Ospedale Sant’Andrea.
L’attore di teatro Gianluigi Augero leggerà alcuni significativi passi del libro.

“Quando stiamo bene diamo per scontata la vita: invece, quando le forze diminuiscono piano piano, godi dei privilegi della giornata, delle cose belle”. Così Marina Ripa di Meana, scomparsa il 5 gennaio del 2018 a causa del male incurabile che l’aveva colpita 17 anni prima, si raccontava agli amici più stretti. Emozioni e intensi spaccati inediti di vita riassunti nel libro “Ora ti curo io – Ho preso il cancro per le corna”, scritto da Marino Collacciani (Cuzzolin Editore), firma storica de “Il Tempo”, amico per 42 anni di Marina e suo primo ufficio stampa.
Nel libro, il racconto di una battaglia contro il tumore, tra cambi di terapia e sofferenze ma sempre nel segno della dignità e di una diffusa ironia, col coraggio di una visionaria doc, di una rivoluzionaria antesignana sui temi di attualità. Non a caso Marina, sofferente e stanca di combattere, si è lasciata cadere nel sonno il 5 gennaio del 2018, avvalendosi dell’assistenza dell’Associazione Luca Coscioni: la stessa che aveva visto protagonista dj Fabo – al secolo Fabiano Antoniani – condotto al suo addio alla vita in una clinica svizzera il 27 Febbraio del 2017 da Marco Cappato. L’esponente radicale ha rischiato 12 anni di carcere ma è stato assolto, pur lasciando aperta una “vacatio legis”, non colmata dal Governo nonostante l’espressa richiesta dei giudici di Cassazione.
Il libro è uscito postumo vendendo migliaia di copie, ma il manoscritto originale non è stato toccato neanche in una virgola dall’autore Marino Collacciani che oggi fa notare come quel sottotitolo – “Ho preso il cancro per le corna”- equivalga a un’avvisaglia: ovvero, in quale modo una malattia letale possa essere gestita in modo estremo, quando le speranze di vita sono ridotte al lumicino e, comunque, destinate a spegnersi in un mare di sofferenze. Un quadro complesso, ma facilmente fruibile che restituisce Marina al suo reale aspetto umano, quello che la gente ha saputo scorgere, apprezzare ed amare.
Un libro che a tre anni di distanza torna di estrema attualità sullo sfondo del referendum sull’eutanasia legale che ha già raggiunto e superato ampiamente le firme necessarie (900mila rispetto alle 500mila richieste). Un tema, quello della crescita culturale e delle pari opportunità che non ha mai lasciato insensibile il sindaco di Formello, avv. Gian Filippo Santi, da quattro anni brillantemente alla guida del laborioso paese a Nord di Roma con larga rappresentanza di quote-rosa: “Quelli del testamento biologico e dell’eutanasia legale – ha affermato Santi – sono temi da tempo sul tavolo della giurisprudenza ed è giusto che la materia venga regolamentata da una legge che contemperi le esigenze del malato, quelle della coscienza umana e della fede cattolica. Un nodo difficile da sciogliere, ma non impossibile da affrontare, con l’obiettivo di giungere a una soluzione che rappresenti le reali esigenze del problema e lo inquadri almeno in termini di riferimento ufficiale. Ciò comporterebbe quantomeno un’assistenza adeguata e linee-guida migliori alle famiglie che si trovano a gestire casi del genere”.
Ne parleranno al tavolo dei relatori – nel corso di un dibattito moderato da Marino Collacciani – l’avv. Nino Marazzita, tra i primi latori di una legge sul testamento biologico, la psicoterapeuta dott.ssa Paola Notargiovanni, già dirigente psicologo presso l’Ospedale Sant’Andrea, e due amiche di Marina Ripa di Meana: la contessa Patrizia de Blanck che ne ricorderà la figura attraverso una serie di aneddoti; e la storica della moda, duchessa Silvana Pascale Augero, che porterà sul palco tre cappellini, una giacca e un ventaglio disegnati da Marina Ripa di Meana e da lei acquistati per la sua collezione-museo. L’attore di teatro Gianluigi Augero leggerà alcuni passi significativi del libro, dopo i saluti istituzionali del Sindaco Gian Filippo Santi alla presenza della direttrice del Museo dell’Agro Veientano di Formello, dott.ssa Iefke J. van Kampen.