Policlinico Messina, aumentano gli accessi al pronto soccorso per infezioni respiratorie infantili

Negli ultimi giorni, si è registrato un significativo aumento degli accessi al pronto soccorso pediatrico dell’AOU “G. Martino” di Messina, con un considerevole numero di ricoveri anche in terapia intensiva neonatale e pediatrica. Questo trend preoccupante è principalmente attribuito a bambini di età inferiore ai due anni colpiti da bronchiolite causata dal virus respiratorio sinciziale (VRS), associata anche a adenovirus, influenza (H1N1) e Covid-19.

Nel corso dei primi giorni del 2024, su un totale di 502 bambini che hanno fatto accesso al pronto soccorso pediatrico tra l’1 e il 16 gennaio, 100 presentavano patologie respiratorie, portando a 10 ricoveri in pediatria e 4 in terapia intensiva neonatale.

Il pronto soccorso pediatrico dell’AOU “G. Martino” ha implementato un trattamento specifico per i piccoli pazienti, incluso l’uso di ossigeno ad alti flussi. Questa pratica è stata resa possibile grazie a un programma di formazione per il personale del pronto soccorso, supervisionato dalla UOC di Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica. La Prof.ssa Eloisa Gitto, Direttrice dell’UOC di Patologia e Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica, sottolinea che negli ultimi anni si sono verificate forme virali aggressive che colpiscono anche bambini sani senza fattori di rischio apparenti. Questo fenomeno è collegato alla fase post-pandemica, che ha comportato una ridotta esposizione agli agenti infettivi e una conseguente diminuzione delle difese immunitarie.

La capacità del corpo di rispondere alle infezioni è compromessa, specialmente nei bambini sotto i due anni, aumentando il rischio di ricorrere a ventilazione più invasiva nei casi critici.

La Prof.ssa Gitto sottolinea l’importanza degli alti flussi nel trattamento dei bambini, che ha avuto successo nel evitare il sovraffollamento della Terapia Intensiva Pediatrica. Tuttavia, invita i genitori a rivolgersi al pediatra di base per valutare il percorso più adeguato.

I dati recenti mostrano che, su 3244 accessi al pronto soccorso da ottobre ad oggi, il 13,4% dei bambini ha presentato patologie respiratorie, con 11 ricoveri in Terapia Intensiva Pediatrica e, in tre casi, l’intubazione e la ventilazione meccanica.

La lettera pubblicata su Lancet da specialisti affiliati alla SARNePI evidenzia la carenza di posti letto in Terapia Intensiva Pediatrica in Italia, con solo 273 posti per una popolazione di quasi 10 milioni di bambini. Questa carenza è particolarmente critica al sud e nelle isole, con gravi disparità di assistenza tra regioni. La mancanza di posti letto adeguati contribuisce alla dispersione dei bambini critici tra vari centri, compromettendo la qualità delle cure e l’esperienza degli operatori.