CGA Palermo: “Illegittimo il regolamento per l’occupazione del suolo pubblico della Città di Messina”

Il regolamento per l’occupazione del suolo pubblico della Città di Messina è illegittimo. Lo ha stabilito il Cga di Palermo che ha annullato definitivamente il regolamento accogliendo l’appello dell’Avvocato Santi Delia.
Il Cga., in particolare, ha dato ragione a due commercianti messinesi che, dal 2013, avevano iniziato una battaglia legale contro le esose tariffe sul suolo pubblico applicate dal Comune di Messina, riformando la sentenza del Tar di Catania con cui era stata ritenuta legittima la scelta Palazzo Zanca di triplicare le tariffe in vigore sino al 2011 dall’allora commissario straordinario Luigi Croce.
A ripercorrere la vicenda è il legale dei due commercianti, l’avvocato Santi Delia, che spiega le due ragioni secondo cui il Cga ha ritenuto illegittimo il Regolamento. In primo luogo, il Cga che ha accolto la tesi dell’avvocato Delia secondo cui “il regolamento ha previsto anche dei coefficienti moltiplicatori per la classificazione delle aree, possibilità questa non prevista dalla normativa, che espressamente prevede la possibilità di “coefficienti moltiplicatori per specificare attività ”. In breve il Comune ha esercitato un potere non previsto dalla normativa richiamata “al solo fine”, conferma testualmente il Cga, “di garantire entrate certe alle casse comunali”. “Il risultato è stato che si è determinata una triplicazione del canone, a tutto danno” dei commercianti. Nel 2011, con l’arrivo della gestione commissariale, le tariffe vengono triplicate, e per circa 40 mq la somma richiesta sale a euro 10.512 l ‘anno. L’aumento è spropositato tanto che a Roma, solo per le zone di pregio come il Colosseo, si arriva a pagare 11.500 circa. A Messina quella tariffa, invece, si paga dappertutto”.