Italia Viva Sicilia: “All’Ars l’emendamento mance e salva ineleggibili probabilmente sarà votato con i voti di De Luca, 5 Stelle, Forza Italia e Fratelli d’Italia”

“Martedì 14 novembre, potrebbe essere consegnato alla storia del parlamento siciliano un inciucio mai visto, ma quando ci sono in ballo fondi da dividere a pioggia e con cui dare mance e mancette e, finanche, alcune poltrone di deputato regionale, viene messa da parte, con grande disinvoltura, ogni distanza e contrapposizione tra maggioranza ed opposizione”. Queste le parole di una nota di Italia Viva Sicilia, che prosegue;

“L’Ars si appresta a votare un maxiemendamento che distribuisce prebende per tutti e che salva deputati già dichiarati ineleggibili dal tribunale di Palermo, alla vigilia della pronuncia della Corte d’Appello che renderebbe esecutiva la decadenza ed il subentro dei primi dei non eletti”. Così Italia Viva Sicilia in un post su Facebook evidenzia come all’Ars “va in scena il Teatro dei Pupi”. “E’ eclatante – prosegue – che l’emendamento delle mance e salva ineleggibili è stato confezionato e probabilmente sarà votato con i voti di Cateno De Luca e dei 5 Stelle, oltre che di Forza Italia e Fratelli d’Italia, promotori del maxiemendamento con l’assessore al Bilancio Marco Falcone e il presidente della Commissione Bilancio Dario Daidone che, incredibilmente, ha votato l’emendamento nonostante ne fosse beneficiario in prima persona, per essere stato dichiarato decaduto il 27.03.2023 dal Tribunale di Palermo ed ormai prossimo a lasciare il parlamento siciliano”. “Per consentire a qualche deputato di restare abbarbicato alla poltrona per i tempi tecnici della pronuncia della Corte Costituzionale (da sei mesi ad un anno) – conclude Italia Viva – il parlamento rischia di perdere la faccia. Proprio De Luca ed i 5 Stelle sempre pronti a fare demagogia ed inveire contro la Casta, in questa occasione diventano loro stessi Casta e mettono i loro numeri a disposizione di una becera manovra di palazzo che interferisce con la funzione giurisdizionale del potere giudiziario e sterilizza sentenze e diritti”.