Messina, protesta dei tirocinanti della Social City contro il nuovo bando: richiesta di tutela e dignità lavorativa

Oggi, un gruppo di tirocinanti della Messina Social City ha dato voce alle proprie preoccupazioni manifestando presso Palazzo Zanca, poiché si trovano di fronte al rischio di essere esclusi dal nuovo bando annunciato dal sindaco Basile e dalla società che gestisce i Servizi sociali. Circa un centinaio di ex tirocinanti della Messina Social City, che hanno completato con successo il loro percorso e hanno contribuito con il loro servizio alla Messina Servizi Bene Comune negli anni precedenti, hanno sollevato le proprie obiezioni contro il recente annuncio del nuovo bando per i tirocini di inclusione sociale, reso pubblico dal sindaco Basile e dalla stessa Messina Social City durante i festeggiamenti per il quinto anniversario della Partecipata Comunale presso il Palacultura.

Questi tirocinanti si sentono umiliati e preoccupati dalla situazione, poiché ritengono di dover competere con altri candidati per ottenere un posto nel nuovo bando, senza alcuna garanzia di essere riassunti.

Ricordiamo che più di 550 tirocinanti, di cui circa 400 presso la Messina Servizi Bene Comune (molti dei quali assistiti dall’avvocato Annalisa Giacobbe), hanno completato con successo il percorso formativo dei tirocini di inclusione sociale nell’ambito del progetto del Pon Metro “Percorsi Nuovi dell’Abitare”. Questi tirocini sono stati finanziati inizialmente dall’Intervento Me.3.1.1.b e successivamente dall’Intervento Me.7.1.1.a. Il nuovo bando pubblico, oggetto di contestazione da parte dei manifestanti, prevede circa 600 tirocini di inclusione sociale fino a dicembre 2024.

È importante ricordare inoltre che tra il 2022 e il 2023, grazie ai programmi ideati dall’ex vicesindaco e assessore Carlotta Previti, 400 di loro hanno svolto mansioni di spazzamento e raccolta rifiuti presso la Messina Servizi Bene Comune. Il Comune ha ricevuto finanziamenti Pon 2014-2020 per un importo di oltre 5 milioni di euro, destinati proprio ad attività di accompagnamento plurima per le fasce deboli. Tale situazione ha suscitato interesse anche a livello politico, con il commento di Palmira Mancuso, coordinatrice di +Europa, che ha sottolineato la necessità di dignità per queste persone ed ha sollevato interrogativi sulle reali prospettive di impiego dopo i tirocini formativi.