Provvedimento Antimafia a Messina: Confiscati Beni per 1 Milione di Euro a Noto Esponente dei “Barcellonesi”

La Questura di Messina ha eseguito stamattina un provvedimento di confisca, emesso in base alla normativa antimafia, riguardante beni e attività economiche del valore complessivo di circa 1 milione di euro. Il destinatario del provvedimento è Angelo Porcino, noto esponente del sodalizio mafioso dei barcellonesi, individuato come una delle figure di maggiore pericolosità “qualificata” nel territorio del Longano.

Il provvedimento di confisca, emanato dal Tribunale di Messina – Sezione “Misure di prevenzione” su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica e del Questore di Messina, è il risultato dell’attività svolta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Messina. La notifica è stata effettuata stamattina dal personale dei Commissariati di Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo.

Il destinatario del provvedimento, attualmente in detenzione domiciliare, è affiliato al sodalizio mafioso dei “barcellonesi” e si è distinto fin dagli anni ’90 per la sua contiguità ai boss storici del cosiddetto “gruppo dei Vecchi”. In passato, si era messo a disposizione dell’organizzazione per compiere estorsioni ai danni di commercianti ed imprenditori nella zona di Barcellona, soprattutto quelli risultati vincitori di commesse pubbliche.

L’indagine su questo individuo ha radici negli anni ’80, quando era coinvolto nella gestione delle bische clandestine e del gioco d’azzardo, ed è proseguita negli anni ’90 con l’operazione “Gotha-Pozzo 2”. Quest’ultima ha permesso di inquadrarlo tra i quadri dell’organizzazione, con un ruolo specifico nel settore delle estorsioni.

Il soggetto è stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Gotha 7” nel gennaio 2018, con accuse che includono associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione di armi, rapina, violenza privata, minaccia e lesioni personali, tutti aggravati dal metodo mafioso. Ha già ricevuto due sentenze di condanna definitive per appartenenza al sodalizio mafioso. Nel 2020, è stato nuovamente arrestato nell’ambito dell’indagine “Dinastia” per le stesse condotte violente ed estorsive.

Il Collegio della Prevenzione, in accordo con le richieste dei proponenti, ha precedentemente disposto il sequestro di un consistente patrimonio immobiliare riconducibile al soggetto, nonostante le intestazioni fittizie a prossimi congiunti. L’odierno provvedimento di confisca riguarda specificamente sei immobili situati a Barcellona P.G., tra cui uno sottoposto a significativa ristrutturazione, e una ditta di ristorazione intestata al figlio, ma gestita attivamente dal padre.

Il Tribunale della Prevenzione ha ritenuto che il padre, nonostante l’intestazione a nome del figlio, avesse effettivamente gestito l’attività di gioco d’azzardo sin dagli anni ’90, utilizzando i proventi delle estorsioni per sostenere economicamente l’attività. Il valore totale dei beni confiscati, compresi i rapporti di conto corrente, ammonta a circa 1 milione di euro.