Ripristinate le indennità alla Camera di Commercio, Uil Messina: “Noi unici contrari”

Il Consiglio della Camera di Commercio di Messina ha recentemente deciso di ripristinare le indennità di carica per i suoi organi camerali, su proposta del presidente Ivo Blandina. Questa decisione è stata approvata con 13 voti a favore, 1 astenuto e 1 voto contrario, quest’ultimo espresso dal Consigliere della Camera di Commercio e Segretario Generale della UIL Messina, Ivan Tripodi. Quattro membri erano assenti durante la votazione.

Questa misura rappresenta un cambiamento significativo, poiché negli anni passati tutti i ruoli di guida e gestione politica dell’Ente erano svolti a titolo gratuito. Secondo la deliberazione, il presidente Ivo Blandina percepirà un’indennità annuale di 40.000 euro, con valore retroattivo dall’inizio del suo mandato, portando l’importo complessivo a 200.000 euro nel corso del quinquennio. Inoltre, il vicepresidente riceverà 6.000 euro all’anno, i membri della giunta 4.000 euro all’anno e i consiglieri 1.500 euro all’anno.

Tuttavia, Ivan Tripodi ha espresso un voto contrario a questa decisione con convinzione, ritenendo che sia profondamente sbagliata e inaccettabile. Ha sottolineato che, in un momento di grave crisi che colpisce i lavoratori e le aziende iscritte alla Camera di Commercio di Messina, sarebbe stato più opportuno rinviare o addirittura ritirare questa decisione.

Tripodi ha sollevato anche preoccupazioni giuridiche, facendo notare che il decreto del 13 marzo 2023 emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, su cui si basa la decisione della Camera di Commercio, menziona che gli emolumenti devono essere corrisposti “nei limiti delle risorse disponibili” e nel “rispetto del principio di equilibrio di bilancio”. Dal momento che il bilancio consuntivo del 2022 ha certificato un disavanzo economico-finanziario di 88.000 euro per l’Ente camerale, Tripodi ritiene che la decisione di erogare tali indennità sia irragionevole e comporti problemi giuridici e contabili.

Infine, Tripodi ha auspicato che il buon senso prevalga e ha chiesto al presidente Blandina di ritirare la delibera che prevede un’indennità di 200.000 euro nel corso del suo mandato. Ha anche dichiarato la sua rinuncia a qualsiasi possibile accredito di emolumenti per il suo ruolo consiliare.

La risposta del Presidente Ivo Blandina:

“Siamo l’ultima Camera d’Italia ad aver deliberato su un obbligo di legge,” ha dichiarato Blandina come risposta alle critiche. “Agiamo sotto la sorveglianza dell’assessorato regionale alle attività produttive e del ministero competente. Gli atti sono preventivamente sottoposti in bozza al collegio dei revisori, nominato dalla regione stessa, e poi assoggettati ai controlli previsti dalla legge. Le dichiarazioni del consigliere sono prive di qualsiasi riscontro. Gli organi camerali hanno amministrato gratuitamente nel precedente mandato e avrebbero continuato a farlo se non fosse intervenuto un obbligo di legge. I compensi sono al minimo previsto dalle disposizioni. Il tentativo di innescare una polemica inutile e infondata si estingue su fatti e atti, infrangendosi su elementi incontrovertibili.”

Blandina ha voluto inoltre ricordare che la situazione è stata influenzata dalla sentenza della Corte Costituzionale, che ha stabilito l’incostituzionalità delle norme che prevedevano la gratuità di incarichi amministrativi che comportano responsabilità civili, personali, penali e patrimoniali. In particolare, ha menzionato l’articolo 1, comma 25 bis del decreto legge 228/2021, noto come Milleproroghe 2022, che ha soppresso il primo periodo del comma 2 bis dell’articolo 4 bis della legge 580/1993, che in precedenza prescriveva la gratuità di tutti gli incarichi degli organi delle Camere di Commercio, ad eccezione del Collegio dei revisori dei conti. La disposizione che ha ripristinato i compensi relativi agli organi delle Camere di Commercio è entrata in vigore il 1° marzo 2022.