Indennità alla Camera di Commercio, Tripodi (UIL) replica Blandina: “La toppa peggiore del buco, ritiri la delibera”

“La nervosa ed imbarazzata replica spuntata del presidente Ivo Blandina in merito alla mia ferma opposizione sulla delibera approvata dal Consiglio della Camera di Commercio di Messina che gli assegna l’indennità di 40.000,00 euro l’anno, che avendo valore retroattivo dall’inizio del mandato ammonterà ad un importo complessivo di 200.000,00 euro, è la classica toppa peggiore del buco. Dobbiamo registrare che Blandina sfugge dai fatti e non dice nulla di concreto. Ci attendevamo un gesto di responsabilità e quindi, la rinuncia alla lauta indennità sia per questioni di opportunità e vicinanza ai lavoratori e alle imprese messinesi iscritte alla Camera di commercio che vivono una crisi senza precedenti, che per il merito giuridico della vicenda che pone serissimi problemi di tenuta della delibera. Invece, solo parole farfuglianti che raggiungono l’apoteosi quando il presidente Blandina sostiene goffamente che ricevere 200.000,00 euro nel quinquennio è, addirittura, un obbligo di legge. Vale a dire: se la Camera di Commercio di Messina non procederà al pagamento del lauto stipendio arriveranno in Piazza Cavallotti i Carabinieri, la Polizia, la Guardia di Finanza o la Guardia Costiera ad obbligare l’Ente a pagare e Blandina a ricevere le somme. Siamo proprio al ridicolo e allo sfregio delle intelligenze. Inoltre, ad una tv locale ha dichiarato che non è vero che percepirà una cifra astronomica in quanto ci saranno le tasse e, addirittura, che gli importi “non incidono per nulla sul bilancio dell’ente camerale…”. Si tratta di un’affermazione ovviamente priva di fondamento in quanto le risorse economiche per le indennità saranno totalmente a carico del deficitario bilancio della Camera di Commercio messinese” lo ha dichiarato Ivan Tripodi, Consigliere della Camera di commercio e segretario generale della Uil Messina.
“Dobbiamo, viceversa, registrare l’assoluto assordante silenzio su quello che è un vero e proprio macigno giuridico che fa naufragare questa bruttissima operazione. Infatti, il presidente Blandina non proferisce parola su quanto previsto dal decreto ministeriale che è alla base della delibera camerale del 3 novembre scorso, che testualmente recita che il provvedimento di spesa per le indennità è “adottato nel rispetto del principio di equilibrio di bilancio”. Pertanto, è “scolpito” che la corresponsione dell’indennità a favore del Presidente e degli altri organi della Camera di commercio di Messina è inscindibilmente connessa alla situazione finanziaria dell’Ente. E, come ampiamente noto, la Camera di commercio di Messina, è in disavanzo economico-finanziario. Si sta, purtroppo, consumando una pagina tragica e buia per la nostra città che, a questo punto, sarà doverosamente oggetto dei necessari approfondimenti di tutte le Istituzioni, nessuna esclusa, preposte ai controlli contabili ed amministrativi. Infine, al presidente Blandina segnaliamo che nel nostro Paese vi sono Istituzioni pubbliche di rango costituzionale come il Cnel, nel quale il presidente e i consiglieri non percepiscono alcun compenso e svolgono la funzione a titolo gratuito, e che non sono pochi i soggetti che, ricoprendo ruoli pubblici, rinunciano con orgoglio alle indennità devolvendo le somme agli stessi Enti, specie se sono in condizioni di dissesto. Ma, si sa, non è da tutti fare queste scelte“ ha così concluso Ivan Tripodi.