La Nave della ONG Sea Watch Sottoposta a Fermo Amministrativo Dopo lo Sbarco a Lampedusa

Nelle ultime settimane, la nave “Aurora” della ONG Sea Watch è diventata un punto di riferimento nell’ambito delle operazioni di soccorso e salvataggio nel Mar Mediterraneo. Tuttavia, negli ultimi giorni, è stata protagonista di un dibattito acceso a seguito del suo approdo a Lampedusa anziché a Trapani, il porto precedentemente indicato come “porto sicuro”. Questa decisione ha portato all’attracco forzato della nave e alla conseguente sbarco di 72 migranti, scatenando diverse reazioni sia a livello politico che pubblico.

La situazione ha preso una svolta inattesa quando la guardia costiera, dopo aver effettuato un’ispezione a bordo della nave fino a tarda sera, ha deciso di sottoporre la nave “Aurora” a un fermo amministrativo della durata di 20 giorni. Durante questa ispezione, sono stati esaminati minuziosamente tutti i documenti di bordo e verificati gli strumenti tecnici presenti a bordo della nave.

Parallelamente, le autorità italiane hanno coordinato sforzi tra la squadra mobile e la Digos della questura di Agrigento per ascoltare direttamente i migranti che erano stati soccorsi e sbarcati il sabato precedente. Questo passo è stato intrapreso al fine di ottenere informazioni dettagliate sulla situazione e sulle motivazioni che hanno portato la nave a dirigere la propria rotta verso Lampedusa anziché Trapani.

Da parte sua, la Sea Watch ha dichiarato che la scelta di attraccare a Lampedusa è stata dettata dalla mancanza di alternative, sottolineando le difficoltà e i ritardi incontrati nel cercare un porto sicuro che accogliesse le persone a bordo. Questa situazione evidenzia una volta di più la complessità delle operazioni di soccorso nel Mar Mediterraneo e il costante dilemma affrontato dalle ONG che si impegnano a fornire assistenza alle persone in fuga.