Viviana Parisi, trovati resti umani a Caronia: “quasi certamente è Gioele”

Sul posto, con la polizia scientifica, è giunto anche il procuratore di Patti, Angelo Vittorio Cavallo. Presenti anche i familiari del piccolo

Svolta nelle ricerche del piccolo Gioele, il bimbo di 4 anni scomparso con la madre Viviana Parisi il 3 agosto scorso. Stamane, grazie alla segnalazione di un volontario sono stati rinvenuti dei resti umani nei pressi dell’autostrada Messina-Palermo. Secondo quanto si apprende, i resti apparterebbero al 99% a Gioele e sarebbero stati rinvenuti a una certa distanza dal punto in cui l’8 agosto è stato ritrovato il corpo della madre, precisamente a circa 200 metri dall’autostrada Messina-Palermo dove la mamma il figlioletto sono stati visti per l’ultima da un testimone. A segnalare la zona è stato un ex carabiniere in congedo, Giuseppe Di Bello, 55 anni, originario di Capo d’Orlando (Messina), che partecipa alle ricerche del piccolo. Sembrerebbe siano stati trovati il tronco senza testa e una parte di femore compatibile con quello di un bambino di 4 anni. La testa, in avanzato stato di decomposizione, sarebbe stata trovata a diversi metri del luogo dove è stato trovato il tronco. L’ipotesi che non escludono gli investigatori è che il corpicino martoriato, non si sa se vivo o morto, possa essere stato trascinato dagli animali tra la boscaglia che circonda la zona, a circa 700 metri di distanza dal traliccio ai piedi del quale è stato trovato il cadavere di Viviana Parisi. Per determinare con certezza l’identità della piccola vittima servirà dunque l’esame del Dna. Sul posto, con la polizia scientifica, è giunto anche il procuratore di Patti, Angelo Vittorio Cavallo. Presenti anche il nonno Letterio, la zia Mariella Mondello e Daniele, papà di Gioele. Finora ai familiari del bimbo non è stato consentito di avvicinarsi al punto esatto del ritrovamento, dal momento che è ancora in corso il sopralluogo da parte dei due medici legali e della scientifica per repertare i resti trovati, sotto la supervisione del Procuratore di Patti Angelo Cavallo.

Resti umani tra la vegetazione, la testimonianza del carabiniere in pensione

A trovare i resti ossei che potrebbero essere appartenere al piccolo Gioele, è stato un ex carabiniere in pensione Giuseppe Di Bello, 55 anni, di Capo D’Orlando. Il militare in congedo questa mattina aveva raccolto l’appello di Daniele Mondello, padre di Gioele, unendosi ad alcune centinaia di volontari che hanno cominciato a perlustrare la zona attorno all’autostrada Messina-Palermo. L’uomo dopo aver trovato i resti ha chiamato i vigili del fuoco che a loro volta poi hanno girato la segnalazione al magistrato che coordina l’inchiesta, il procuratore di Patti Angelo Cavallo, e alla polizia scientifica. 

Sono arrivato sul posto alle 5 del mattino. Abbiamo trovato i resti dove gli altri non avevano cercato“-racconta Di Bello- “La scoperta è avvenuta intorno alle 10.20 e ho subito dato l’allarme“. 

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