Viviana Parisi e Gioele, il pm: “Dobbiamo valutare il possibile percorso di madre e figlio. Ingeneroso dire che le ricerche non siano state svolte bene”

viviana parisi figlio gioele scomparsi

Per il Procuratore Angelo Cavallo non ci sono dubbi, i resti umani trovati ieri sono compatibili con un bambino dell’età di Gioele: “Adesso il primo passo da fare è valutare i luoghi dove sono stati ritrovati i resti umani”

“Ringrazio il signor Pino Di Bello, questo ex carabiniere che è una persona fantastica”. Lo ha detto il procuratore di Patti Angelo Cavallo prima di entrare in Procura a Patti parlando con i giornalisti sul giallo di Caronia. “Non solo ha svolto quest’opera di ricerca che è durata 2 ore – per trovare il corpo – ma poi nonostante fosse stanco è grondante di sudore è rimasto altre 4 ore con noi. L’ho visto personalmente strisciare sotto, passaggi di rovi alti 30 cm e ci ha indicato altro posto dove potevano essere altri resti che abbiano rinvenuto. Lo ringrazio molto. Già nei giorni precedenti eravamo stati contattati dai familiari che ci avevano chiesto la possibilità di poter fare delle ricerche volontarie. Noi abbiamo dato subito una disponibilità di massima perché eravamo convinti che le ricerche si dovessero concentrare in quel posto. Più persone erano presenti maggiori era la possibilità di trovarlo. A noi interessava il risultato”.

“Tutti hanno contribuito in modo determinante alle ricerche”

“Oggi- prosegue Cavallo- il primo passo da fare è valutare i luoghi dove sono stati ritrovati i vari  resti che purtroppo erano sparsi. Si devono valutare i possibili tragitti della signora, del bambino, dei terzi, di animali, oggi c’è questo lavoro iniziale le da fare. La zona dove abbiamo rinvenuti i resti percorrendo 50 60 metri di boscaglia arriva ad un sentiero che potrebbe essere collegata al traliccio traliccio ma è un’area di boscaglia fitta, c’è una certa vicinanza tra i due luoghi in linea d’aria circa 300 metri. Sarebbe ingeneroso ora dire che le altre professionalità che erano impegnate nelle ricerche non hanno lavorato bene. Ringrazio la Prefettura e le altre forze che hanno lavorato nelle ricerche: vigili del fuoco, polizia, carabinieri, I Cacciatori di Sicilia, la Protezione Civile, l’Esercito. Tutti -conclude- hanno contribuito in modo determinante a quello che era il risultato che dovevano raggiungere, trovare i resti del bambino”.

“Viviana potrebbe essere uscita dall’autostrada per fare benzina”

“Il tragitto fatto da Viviana Parisi e dal figlio Gioele, il 3 agosto scorso, da casa al momento dell’incidente, sulla A20, riteniamo che sia stato tutto accertato. Abbiamo trovato i biglietti dei caselli autostradali, delle immagini in cui la signora usciva di casa col bambino in perfetta salute, le immagini di Sant’Agata di Militello che ci dicono che il bambino era vivo dentro l’auto con la madre”. “Riteniamo con buona approssimazione – ha aggiunto – che l’uscita dall’autostrada fosse dovuta alla necessità di fare carburante perché in auto c’era poca benzina. E sono attendibili i e testimoni che vedono madre e figlio erano insieme e vivi dopo l’incidente stradale sulla Palermo-Messina”.